Mamma troia col mio aiuto. - Firenze Trasgressiva

Mamma troia col mio aiuto. - Firenze Trasgressiva

I miei genitori si sono sposati giovanissimi, mamma, ho saputo in seguito, è stata sempre una grandissima amante del cazzo, ed in una scomoda scopata, ha inglobato con la figa una notevole quantità di sborra da quello che sarebbe diventato mio padre biologico. Allora non si andava troppo per il sottile, il matrimonio riparatore era l’unica soluzione. In certi casi comunque, come si dice, non tutte le ciambelle riescono col buco, ed ai primi periodi dove le decisioni erano suffragate dalle scopate, in seguito l’incompatibilità dei caratteri ha fatto si che i dissidi, le liti le discussioni erano sempre più frequenti. Io non potevo far altro che assistere, ed il carattere duro di papà mi faceva propendere per mamma, cercavo di difenderla sempre. In verità anche lei ci metteva del suo, quel vizio di cedere la figa con troppa facilità a chiunque, non agevolava certo la vita di coppia. Fino a quando erano incontri frugali, si poteva anche soprassedere perché nessuno vedeva, ultimamente però le cose stavano cambiando. Giancarlo, il meccanico che aveva l’officina poco distante da casa nostra, in occasione di una riparazione alla macchina di papà, ha adocchiato mamma, che col suo modo di vestire non passava certo inosservata. Hanno iniziato, dapprima con alcuni dialoghi
faceti proseguendo poi con incontri sempre più frequenti. Mamma alcune volte si assentava per
recarsi nell’officina, non mi diceva dove andava, una volta l’ho seguita ed al ritorno lo ha dovuto ammettere. Mi ha raccomandato di non farne parola con mio padre, in fondo Giancarlo era solo un amico. Ormai cresciuto, per me era finito il tempo di credere alle favole, le ho raccomandato di non farsi vedere troppo in officina, dava nell’occhio. Lei sosteneva che quello era l’unico posto. -Mamma fallo venire a casa- -Fossi matta, se ci trova “quello” ci ammazza- -Fai come vuoi- Il giorno dopo Giancarlo è venuto a casa, è stato con noi tutto il pomeriggio, mamma accanto a lui era un’altra persona, tranquilla, è stata mano nella mano, ogni tanto una carezza, un bacio, nulla di più. Nei giorni a seguire sempre più audaci, fino a scopare in camera, lasciavano la porta aperta, io li guardavo stavo attento che non venisse nessuno. Ero complice di mamma a dispetto di papà. Non era una bella situazione, però se papà si fosse comportato come Giancarlo, sicuramente
mamma si sarebbe comportata in modo diverso.

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